Delega sullo Stipendio: Fondamenti Legali e Cosa Devi Sapere Prima di Richiederla

Massimiliano Pinzuti • 14 novembre 2024

Sei un dipendente privato e stai considerando la delega sullo stipendio come soluzione per ottenere liquidità extra? Fermati un momento: c’è un aspetto fondamentale che devi conoscere. La delega, infatti, non è un diritto automatico. Vediamo insieme perché.

La Delega: Una Scelta, Non un Obbligo

A differenza della cessione del quinto, la delega sullo stipendio è facoltativa per la tua azienda. Questo significa che il tuo datore di lavoro può decidere di accettarla o rifiutarla, a sua discrezione. Non c’è obbligo legale.


Questa scelta si basa sui principi del Codice Civile (art. 1269 c.c.), che disciplina la delegazione di pagamento. Ecco cosa prevede:


  • Il debitore può delegare un terzo – nel nostro caso, l’azienda – a eseguire un pagamento verso il creditore.
  • Il terzo delegato non è obbligato ad accettare l’incarico, anche se è a sua volta debitore del delegante.
  • Questa forma giuridica differisce dalla cessione del quinto: mentre la cessione è una soluzione "obbligatoria" per il datore di lavoro, la delega è lasciata alla volontà del datore stesso.



In altre parole, il tuo datore può accettare di trattenere la rata per la delega, ma non è tenuto a farlo.

Delega e Cessione del Quinto: Le Differenze Fondamentali

La delega viene spesso definita come una “cessione in seconda battuta”. Perché? Perché in caso di licenziamento, il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) copre prima la cessione del quinto. Solo l’eventuale residuo andrà a garantire la delega.


Questo rende la delega meno sicura agli occhi di banche e assicurazioni. Ecco perché:

  • Alcune assicurazioni pongono limiti stringenti sul montante finanziabile: ad esempio, un tetto massimo di 10.000 o 12.000 euro.
  • Non tutte le banche accettano di erogare deleghe, o impongono condizioni più severe rispetto alla cessione del quinto.

Delega sullo Stipendio: Perché è Facoltativa per i Dipendenti Privati e un Diritto per i Dipendenti Statali

La differenza tra dipendenti privati e statali quando si parla di delega sullo stipendio dipende principalmente dalla normativa e dalla natura del datore di lavoro.


Per i dipendenti statali, la possibilità di accedere alla delega sullo stipendio è regolata dal D.P.R. 180/1950, che stabilisce in modo chiaro che le amministrazioni pubbliche hanno l'obbligo di accettare sia la cessione del quinto che la delega. Questo rende la delega un diritto del dipendente statale: l’amministrazione deve trattenere la rata e versarla al creditore, senza possibilità di rifiuto.


Al contrario, per i dipendenti privati non esiste una norma equivalente. In questo caso, il datore di lavoro è un soggetto privato, libero di decidere se accettare o meno la trattenuta della rata per la delega sullo stipendio. Questa discrezionalità si basa sui principi del Codice Civile (art. 1269), secondo cui un terzo delegato (il datore di lavoro, in questo caso) non è obbligato ad accettare la delega di pagamento.


In sostanza, mentre per i dipendenti statali il datore di lavoro è vincolato dalla legge, per i dipendenti privati tutto dipende dalla politica aziendale e dalla disponibilità dell’azienda a collaborare. Questa distinzione rende fondamentale rivolgersi a un consulente esperto per valutare caso per caso le possibilità di accesso alla delega.

Perché è Cruciale Affidarsi a un Esperto

Districarsi tra leggi, burocrazia e assicurazioni con regole così diverse non è semplice. La chiave per ottenere una delega sullo stipendio è trovare l’istituto giusto e le coperture assicurative adeguate.


Io e il mio team siamo specializzati da oltre 20 anni in soluzioni creditizie come cessione del quinto e delega sullo stipendio. Possiamo aiutarti a trovare la soluzione più adatta a te, anche se la tua situazione sembra complessa.

Non rischiare il fai-da-te

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